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TECNICHE & APPLICAZIONE

 

L’approccio strategico ha due anime: la tecnica e la comunicazione;  non può esistere problem solving strategico senza una comunicazione strategica, e viceversa. Il primo rappresenta il metodo che guida l’intervento, la seconda è il veicolo che ne permette l’applicazione. Il linguaggio, i gesti e le azioni, sono il bisturi del problem solver che, se usato con precisione chirurgica, può condurre a esiti straordinari.

 

 

FASI del Problem Solving Strategico:

 

1) DEFINIZIONE PROBLEMA

  • Se si lavora sul problema/i dichiarato si prende avvio dalla sua definizione.

  • Se si lavora su un miglioramento/obiettivo da realizzare si partirà dall’obiettivo da raggiungere per poi analizzare i problemi da risolvere e le resistenze al cambiamento da superare.

​

2) ACCORDARE L’OBIETTIVO

Una volta definito il problema, si cerchi di descrivere quali sarebbero i cambiamenti concreti che, una volta realizzati,  farebbero affermare che questo è risolto, ovvero definire l’obiettivo da raggiungere.

 

3) TECNICA DEL COME PEGGIORARE

​«Se io volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece che migliorarla come potrei fare?»  e cerchi di enumerare tutte le possibili modalità. «Quali sono tutti i metodi o le strategie che se adottate mi porterebbero ad un sicuro fallimento nel mio progetto?».

 

4) TECNICA DELLO SCENARIO OLTRE IL PROBLEMA

Al fine di essere ancora  più concretamente focalizzati sull’obiettivo da raggiungere abbiamo formalizzato un’altra innovativa manovra: l’immaginare lo scenario ideale al di là del problema. Domandarsi quale sarebbe lo scenario, riguardo alla situazione da cambiare, una volta che il problema fosse completamente risolto o, nel caso di miglioramenti da ottenere, che l’obiettivo fosse completamente raggiunto. In altri termini si deve di proiettare la nostra mente ad immaginare quali sarebbero tutte le caratteristiche della situazione ideale dopo aver realizzato il cambiamento strategico.

 

5) TECNICA DELLO SCALATORE

Quando si ha un problema complesso da risolvere, al fine di costruire una strategia efficiente oltre che efficace, risulta utile partire dall’obiettivo da raggiungere ed immaginare lo stadio subito precedente, poi lo stadio precedente ancora, sino a giungere al punto di partenza. Il tutto in modo tale da suddividere il percorso in una serie successiva di stadi; ciò significa frazionare l’obiettivo finale in una serie successiva di micro-obiettivi che però prendono avvio dal punto di arrivo per tornare indietro sino al primo passo da eseguire. Questa strategia mentale contro intuitiva, appare chiaro, permette di costruire agevolmente la sequenza di azioni da realizzare per risolvere un problema partendo dal più piccolo ma concreto cambiamento possibile.

 

6) AGGIUSTARE IL TIRO PROGRESSIVAMENTE

Talvolta i problemi sono complessi al punto tale da richiedere non una sola soluzione ma una serie di queste in sequenza. Come nel gioco delle scatole cinesi o delle matrioska russe, aperta la prima se ne trova un’altra al suo interno da schiudere, dentro la quale ce n’è un’altra ancora e così di seguito sino all’ultima.
Di fronte a situazioni di questo tipo è fondamentale evitare di voler affrontare insieme tutti i problemi ma iniziare ad affrontare il più accessibile. Una volta risolto il primo passare al secondo e così via, mantenendo però fin dall’inizio la visione della globalità e delle interazioni possibili fra le concatenazioni tra i problemi.

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